Magnepan (Storia dell'azienda)

Magnepan produce una classe di altoparlanti stereo innovativa da più di 40 anni. Jim Vinoso, l'inventore del diffusore Magneplanar, prima si comprò dei diffusori elettrostatici per poi progettare e sperimentare un suo miglior altoparlante elettrostatico. Nel 1969 inventò il Magneplanar, un altoparlante magnetico a film sottile equivalente all’elettrostatico e fondò la Magnepan. Le strutture aziendali e di produzione si trovano a White Bear Lake, nel Minnesota, una piccola comunità a nord delle città gemelle di St. Paul e Minneapolis. Dopo aver ampliato le strutture originali, attualmente gli impianti Magnepan sono di oltre 50.000 metri quadrati più gli uffici aziendali e di ingegneria. Ad oggi, oltre 200.000 coppie di diffusori Magneplanar hanno trovato la loro strada nelle case degli appassionati di musica di tutto il mondo. Le Magneplanar sono di fabbricazione americana e con quasi tutte le componenti americane, ed in azienda sono molto orgogliosi di poter dire che sono vendute anche in Cina. Negli ultimi dieci anni la Magnepan è rimasta essenzialmente la stessa. Il fondatore Jim Winey è andato in pensione ed ha lasciato il figlio Marco a guidare l'azienda. Dei nuovi modelli sono stati prodotti, tra cui le 1.7 e 3.7, modelli che hanno dovuto far ampliare la società per poter tenere il passo con gli ordini. Sul piano di produzione generale, tuttavia, le cose sono più o meno le stesse. Magnepan fa ancora ogni diffusore con la stessa attrezzatura e maschere di sempre. Ognuna inizia come un foglio di MDF, strisce di magneti, fili di alluminio smaltato, fogli di mylar, parti acusticamente passive ognuna delle quali è modellata per una MMG, 1.7 o MG20.1. Non ci sono fornitori esterni che fanno pannelli o tweeter a nastro. I lavoratori con anni di esperienza rendono questo processo molto efficiente ma non per questo facile. Fondamentali alcuni dei singoli processi per produrre un altoparlante Magnepan, come la posa del nastro per il midrange. Questo avviene tirando il nastro lungo un rocchetto appeso che attraversa una maschera su misura in un unico pezzo. Questo nastro ha un bordo tagliente, così oltre ad avere l'abilità di seguire la maschera, è necessario anche essere vigili in modo da non tagliarsi. Stessa cosa per il nastro del tweeter. Questo è più stretto e sottile, e richiede ancora maggiore concentrazione e abilità. Si stende poi il mylar sui pannelli finiti. Anche in questo caso si usa una sagoma personalizzata costruita dalla Magnepan, che tira il mylar in posizione tendendolo con precisione sulla base del diffusore per il quale è utilizzato il pannello. Per i tweeter a nastro la pellicola è così piccola e leggera che non la si può sentire nel palmo della mano. La lavorazione ad un tweeter a nastro è un esercizio di abilità per i più esperti dei lavoratori. A volte, la Magnepan fa apprendere le fasi della produzione ad un gruppo di suoi concessionari attraverso una serie di insegnamenti direttamente in fase di produzione. Questi non solo apprendono in nodo teorico, ma sviluppano immediatamente l'abilità necessaria per fare quello su cui stanno lavorando. A causa di tutto il lavoro preciso che deve essere fatto, l’outsourcing in Asia è così inefficiente da risultare impossibile.

                           


Magneplanar (Panoramica)

Chiaramente non è un diffusore da acquistare senza una sessione di ascolto ben fatta, pena rabbia e delusioni. L’ascolto delle Magneplanar è totalmente differente rispetto a un diffusore  convenzionale.  L’ingombro è il primo problema da considerare, seppure sia molto sottile e si sviluppi in altezza, il diffusore è molto largo indifferentemente dal modello e ha bisogno di un posizionamento particolare, operando totalmente in sinergia all’ambiente con relativi problemi di posizionamento che, nella gran parte dei casi, è molto distante dalla parete posteriore. Questo fa sì che, a posizionamento completato, le Magneplanar si trovino spesso a due terzi della lunghezza complessiva della stanza, prendendone praticamente totale possesso. La cosa che differenzia maggiormente questo diffusore dai dinamici classici o dagli ibridi è la gamma bassa: chi è abituato ai tradizionali woofer dinamici, si ritrova ad aver a che fare con una totale e differente tipologia di ascolto che, nella gran parte delle volte, obbliga l’utente a creare un impianto duale con l’aggiunta di un diffusore dinamico pilotato da ulteriore finale, in modo da poter ottenere il punch del woofer "che riempia la pancia", cosa non possibile con le Magneplanar, se non con l’impiego di connessioni dedicate allo stato dell’arte. Il basso profondo ma poco palpabile è stato da sempre il suo punto debole. Chi non ha voluto accettarlo, comunque, ha cercato di compensare con l’aggiunta di un sub audio/video, una scelta pessima ma economica, o auto costruito, ottenendo così in alcuni casi anche risultati soddisfacenti. Bisogna per forza spezzare una lancia a suo favore. Se l’estensione in gamma bassa era accettabile nei modelli vecchi seppure molto limitata, pena rottura, nei nuovi modelli la sensazione dinamico/meccanica è aumentata davvero tanto, ma resta comunque diversa e bisogna tenerne conto se non ci si vuol ritrovare con una bellissima coppia di Magneplanar usata come "separé" ai lati della stanza... che suona anche se sollecitata passivamente. Chi ascolta seriamente ora potrebbe dire che è un diffusore nato per un ascolto più reale e concreto. Questo è innegabile: nella musica live, ogni suono, ogni armonica risuona con il corpo. Si tratta di quella sensazione che scuote il diaframma al punto di confonderlo con una corda di pianoforte e che genera emozioni stupende, deve comunque esistere nella riproduzione artificiale pena un ascolto emotivamente incompleto. Confondere però la sollecitazione meccanica con la risonanza è luogo comune ed è un errore grave se considerato superficialmente. Le Magneplanar sono capaci di restituire tale dettaglio, oggi anche di più, viste le ottimizzazioni sulla membrana: la 3.6, se pilotata allo stato dell’arte, è paragonabile a un dinamico di ottime prestazioni, dotato quindi di banda passante che viaggia perlomeno da 30 Hz fino ai 30 Khz linearmente. Ci stiamo avvicinando lentamente, purtroppo, alla consapevolezza di come davvero sia questo prodotto e delle problematiche che ho riscontrato in anni di ascolto e brutali test. Ogni particolare che ho potuto estrapolare mi ha obbligato a cercare soluzioni, modificare o ottimizzare. Anche il rodaggio del nuovo è stato disarmante: mai visto un componente così lunatico e difficile da ottimizzare.

                           


Tympani 1D (Restauro)

Chiaramente non è un diffusore da acquistare senza una sessione di ascolto ben fatta, pena rabbia e delusioni. L’ascolto delle