Un po' di storia

(testo tratto da Wikipedia) La popolazione stanziata nell'area compresa tra i fiumi Oglio e Mella, nel bresciano, era detta Urcis (oppure Orci) fin dall'epoca preromana. Il borgo fortificato di Orzinuovi fu fondato l'11 luglio 1193 con il nome di Orci Novi per espressa volontà del comune di Brescia, su richiesta della popolazione orceana, in località San Giorgio di Fara, situata a quattro chilometri dal fiume Oglio, di fronte a Soncino, sopra un dislivello del terreno formato da un antico letto del fiume. Il primo originario sito e “castello” crescevano nell'attuale zona denominata Convento Aguzzano, nella parte più a nord-est rispetto alla posizione dell’attuale rocca dopo che un piccolo gruppo di agricoltori ed allevatori si distaccò dal borgo d'origine (Orzivecchi). Purtroppo in tale periodo i vicini abitanti di Soncino erano soliti depredare l'insediamento novello, da qui partì alla destinazione di Brescia la richiesta di poter edificare un nuovo borgo e rocca nella zona dove tutt'ora sorgono i "Giardini Pubblici". Ottenuto il permesso il borgo fu ben presto protetto da alte palizzate, poi possenti mura interrotte da porte-torri fortificate, prima fra tutte quella verso Brescia, che sin dai primi anni del 1200 sicuramente rappresentava l’accesso principale al borgo. Tale porta-torre andò, in seguiti, a costituire il mastio principale della nuova rocca, la cui costruzione iniziò nel 1477. Orzinuovi passò rispettivamente dal dominio veneto a quello visconteo (1439), da quello visconteo a quello veneto (1440), poi a quello sforzesco nel 1448, nel 1449 a quello veneto, nel 1453 a quello sforzesco, finché, a seguito della Pace di Lodi del 9 aprile 1454, ritornò definitivamente a Venezia. Con il Regno Italico di Napoleone alcuni orceani si distinsero in particolar modo, tra i quali il Colonnello Pietro Pavoni (amico e collaboratore dei generali Lechi). Nuove famiglie nobili giunsero in città, sia provenienti dall'agrariato (Maffeis, Moroni), sia dalle libere professioni (Longhi, Pastori), sia dalla pubblica amministrazione napoleonica (Borio di Tigliole), le quali si aggiunsero nella gestione della cosa pubblica al vecchio "patriziato" locale (Corniani, Cavalli, Pavoni etc...). Dopo l'annessione al Lombardo-Veneto, entrerà a far parte del Regno di Sardegna nel 1860, sotto il suo primo sindaco unitario Eugenio Maestrazzi; a tal proposito è da notare l'azione di Armando Codro. All’Italia ha donato sei illustri parlamentari: l'onorevole Carlo Antonio Gorio, il senatore Giovanni Pavoni, l'onorevole conte Giuliano Corniani, il senatore Ammiraglio Giuseppe Cantù, l’onorevole Mino Martinazzoli, l’onorevole Roberto Faustinelli. Attualmente, Orzinuovi è in crescita economica e demografica. Recentemente, in considerazione del suo preminente ruolo storico, politico ed economico gli è stato conferito il rango e titolo di Città. La Fiera locale, nata come Fiera Agricola, esiste da 61 anni ed è una delle più visitate della zona e tra le più importanti d'Europa. La squadra di calcio locale, l'Orceana, ha recentemente ottenuto la promozione nel campionato di prima categoria. Essa ha uno stadio, lo Stadio Comunale di Orzinuovi, inaugurato nel 1972, che dispone di 1000 posti a sedere. La squadra di pallacanestro locale, la Pallacanestro Orzinuovi, milita da tre anni nel campionato di serie C Regionale, dopo aver raggiunto lo storico traguardo dei play-off nel 2007/08 (sconfitta dal Gallarate dopo tre gare al cardiopalmo). Si ripete anche nella stagione 2008/09 dove raggiunge ancora i play-off ma viene battuta da Cremona in 2 gare. Nel 2009/10 arriva 5^ in campionato non riuscendosi a qualificare per i playoff solo all'ultima giornata. Nel 2010/11 con l'acquisto dell'argentino Damian Paulig parte come una delle favorite, se non la maggior pretendente alla promozione. Orzinuovi aveva anche una squadra di calcio a 5, l'A.C. Orzinuovi Calcio a 5, che militava nel campionato di serie C1 lombarda; al termine del campionato del 2007-08 conquista il quinto posto in campionato, accedendo così ai play-off per la serie B. Viene eliminata dal Saronno Calcio a 5 (5-5 6-3), squadra che sconfisse gli orceani anche in semifinale di Coppa Lombardia (7-0). Dalla stagione 2009/10 Orzinuovi ha una nuova squadra locale a 11, l' A.s.d. Orzinuovi, militante in terza categoria.

                           


Persone legate a Orzinuovi

  • Pietro Maria Bagnadore: uno dei più illustri architetti e pittori del rinascimento lombardo.
  • Grazio Cossali: pittore, da lui il locale liceo prende il nome.
  • Giovan Battista Corniani: fu conte e letterato illuminista, da lui la locale scuola media statale prende il nome.
  • Sperandio Maffeis: illustre pittore ed incisore, accademico di Brera. Grazie ad un suo cospicuo lascito venne fondata una scuola di pittura intitolata a suo nome presso la Rocca san Giorgio.
  • Eugenio Maestrazzi: primo sindaco di Orzinuovi con l'Italia unita, illustre romanziere (scrisse "La Lega Lombarda").
  • Carlo Antonio Gorio: tra i principali collaboratori del ministro Giuseppe Zanardelli, anche lui Ministro, in questo caso dell'agricoltura, inoltre fu Vicepresidente della Camera.
  • Giovanni Pavoni: uomo politico che fu senatore e fu uno dei principali collaboratori del ministro Giuseppe Zanardelli.
  • Giacomo Borio di Tigliole: esponente politico cattolico, presidente dell'Azione Cattolica, amministratore comunale dopo il Patto Gentiloni e pro-sindaco e presidente del Consiglio Comunale di Orzinuovi durante la Prima guerra mondiale. Sulla fine dell'800, insieme ad alcuni esponenti delle famiglie Maffeis, Longhi-Pastori, Pavoni e Moroni, fondò il primo circolo di società orceano ricavandone la sede dalle ex scuderie di Palazzo Borio. Morì a seguito di un assalto al municipio da parte di manifestanti socialisti avvenuto nel 1920.
  • Bortolo Maffeis: fu esponente politico liberale ed amministratore di Orzinuovi, importante industriale serico con attività produttive anche in Provenza. Fondò la prima filanda della città nel 1916 con più di quaranta operaie.
  • Mino Martinazzoli: politico, più volte ministro negli anni '80, capogruppo in Parlamento e segretario nazionale della Democrazia Cristiana, sindaco della città di Brescia, cominciò a Orzinuovi la sua carriera politica come Assessore alla Cultura.
  • Cesare Prandelli: allenatore di calcio. Ha allenato le giovanili dell'Atalanta, il Lecce, il Verona, il Venezia, il Parma, la Fiorentina e la Nazionale italiana. Nella sua carriera di calciatore, ha giocato nel ruolo di mediano in serie A e in serie B con la Cremonese, l'Atalanta e la Juventus.
  • Gianpietro Piovani: ex calciatore del Piacenza, nato a Orzinuovi, la famiglia è di Gerolanuova di Pompiano, risiede a Longhena.
  • Giuseppe Favalli: ex calciatore, dal 2006 al 2010 in organico al Milan, dopo aver giocato prima nella squadra della Lazio, poi in quella dell'Inter, nato a Orzinuovi, la famiglia è di Villachiara.
  • Vanessa Ferrari: ginnasta, prima vincitrice della medaglia d'oro ai campionati mondiali di ginnastica nel 2006, nata a Orzinuovi, vive a Capriano del Colle.
  • Angelo Pasolini: calciatore attivo tra il 1925 ed il 1938.
  • Giuseppe Pastori: sindaco e benefattore, istituì l'Istituto Tecnico Agrario omonimo di Brescia
  • Lia Parolari: ginnasta italiana.
  • Riccardo Maffoni: cantante nato a Orzinuovi.

                           


Le frazioni

Barco  (Barch), 270 abitanti era noto un tempo anche con il nome di Castelbarco, come ricordato dal nome che ancor oggi porta la via che da Orzinuovi permette di raggiungere la frazione. La frazione di Barco sorge a 71 metri sul livello del mare. Rinomata la processione del venerdì santo, una delle più importanti d'Italia, con la rappresentazione della Passione. Bello è anche il castello che si trova nel centro abitato edificato dal Conte Giovanni Francesco Martinengo nel 1463 sulle rovine di un precedente maniero, tutto interamente in mattoni. La Parrocchia di Barco, come il castello, è di epoca feudale e deve la sua origine alla famiglia Martinengo. La chiesa è dedicata a Papa S. Gregorio Magno (590 – 640).

Coniolo  (Cuniul o Cuniol) è abbastanza grande per essere una frazione: vanta circa 900 abitanti, possiede una chiesa con il relativo campanile, una chiesetta dedicata alla Madonna del voto, un cimitero, un ufficio postale, una farmacia, un bar, un pub e una pizzeria da asporto. Di interesse storico la Badia di regola agostiniana e già commenda di Pietro Bembo e successivamente del figlio Torquato. Il paese possiede inoltre un campo di tennis e un campo di calcio, su cui gioca la squadra denominata "Atletico Coniolo" che milita nel campionato di CSI a 6 dal 1998. A Coniolo il medico curante era Ettore Nobilini deceduto il 7-7-1987, a cui è stato dedicata una via dal Comune di Orzinuovi per le sue opere benefiche. Una via gli è stata dedicata anche a Soncino perché è stato il primo direttore sanitario e fondatore dell'AVIS Soncinese. Pacifista,nonviolento secondo lo stile gandhiano. Ha avuto lettere di corrispondenza con Aldo Capitini ed ha proposto al Parlamento italiano di ricorrere la giornata per gli Stati Uniti del Mondo nel lontano 1961.

Ovanengo  (Anench), la frazione o località di Ovanengo dista 4,82 chilometri dal medesimo comune di Orzinuovi di cui essa fa parte. Del comune di Orzinuovi fanno parte anche Cascina Andreana (2,14 km), Cascina Malpaga (3,21 km), Fenile Jaga (3,22 km), Fenile Salnitro Sopra (1,75 km), Terra Verde (5,96 km). Il numero in parentesi che segue ciascuna frazione o località indica la distanza in chilometri tra la stessa e il comune di Orzinuovi. La frazione o località di Ovanengo sorge a 77 metri sul livello del mare.

Pudiano  (Püdià), piccolissima frazione di poche decine di abitanti, un tempo raggiungibile da una caratteristica strada affiancata da due filari di pioppi cipressini (ora abbattuti) messi a dimora dal conte Giulio Tartarino Caprioli. Pudiano è feudo dei conti Caprioli fin dal '400. Pregevoli sono Palazzo Caprioli e la Chiesa dedicata a San Giorgio (un tempo parrocchia con diritto ai conti Caprioli di nominare il parroco). Nella Chiesa sono conservate le reliquie di San Bonifacio martire, ivi collocate dai conti Caprioli. Di recente è stata ripristinata la tradizione dell'esposizione delle reliquie (un tempo ogni 25 anni, oggi con cadenza quinquennale. L'ultima si è tenuta il 23 settembre del 2007; il prossimo appuntamento è per il settembre del 2012).

Rossa  (Rösa) è una località costituita da alcune cascine, un tempo assai più densamente popolate che non oggi. Molto rinomata ed importante è la festa di San Camillo, organizzata dagli abitanti di Coniolo presso la cascina locale di proprietà dei Migliorati, che si tiene intorno alla metà di Luglio. Dal 2007 la festa di San Camillo è stata spostata nella cascina "Abbazia" dei fratelli Zucchi.

                           

 


La rocca San Giorgio

(testo tratto dal sito del Comune di Orzinuovi) Il Castello, denominato Rocca San Giorgio, era una vera e propria cittadella militare. L’assetto attuale è da ricondurre, in massima parte, all’iniziativa della Repubblica Veneta, sotto il cui dominio Orzinuovi passò definitivamente dopo la pace di Lodi nel 1454. L’analisi dell’intero manufatto, realizzata mediante scavo archeologico e verifica delle murature, ha messo in luce però una genesi assai più lunga e complessa. La Rocca, come è visibile oggi, è infatti il risultato della giustapposizione di parti, con funzione e datazione assai diverse tra loro. La fase più antica è rappresentata dalla torre che, dalla originaria funzione di porta di accesso al borgo, è poi stata inglobata negli edifici successivi, come maschio della fortezza. A questa torre (XIII sec.) vennero progressivamente addossati gli altri corpi di fabbrica, trasformando l’antico passaggio dapprima in uno spazio chiuso con valenza di ridotto fortificato, e successivamente in un edificio quadrangolare, con muri difensivi dotati di ampia scarpa e un apparato fortificatorio provvisto di beccatelli. L’ulteriore ampliamento del complesso, motivato dalla crescente importanza di Orzinuovi come postazione "di confine", è propedeutico al riassetto complessivo dell’intera fortificazione databile al 1477. E’ in questa fase che la Serenissima adegua l’impianto difensivo alle moderne tecniche militari, realizzando la fortificazione dell’intero centro abitato, con la caratteristica forma sub-pentagonale. La Rocca viene dotata di 4 torri circolari (restano visibili solo le due meridionali) e nuovi perimetrali provvisti di scarpe ancor più solide e accentuate. Nel secolo successivo, viene modificata anche la viabilità nella zona della Rocca, con la costruzione della porta sul lato occidentale e con il conseguente spostamento dell’asse viario. Del grande intervento cinquecentesco di rifortificazione di Orzinuovi, risultano ancora parzialmente conservate le due porte urbane di acceso al borgo, dette anticamente “porta di sotto” o di S. Giorgio (la meridionale, da cui partiva la strada per Cremona) e “porta di sopra” o di S. Andrea (la settentrionale, da cui partiva la strada per Brescia), che, con la loro posizione contrapposta, mantenevano la precedente organizzazione dell’abitato lungo l’asse Nord – Sud della lunga piazza. Della porta di S. Giorgio, oggi totalmente isolata dalle cortine, si conserva attualmente la sola facciata monumentale in pietra verso la campagna ed il tratto meridionale delle retrostanti murature, il tutto riutilizzato ed inglobato nelle strutture dell’ottocentesca (1836) chiesa della Madonna Addolorata (di cui la facciata meridionale della porta costituisce il prospetto Sud). Della porta di S. Andrea invece, che ha mantenuto ininterrottamente funzioni di transito anche dopo la demilitarizzazione ottocentesca ed il conseguente abbattimento delle strutture fortificate, si conserva ancora buona parte della struttura, anche se fortemente degradata. Quest’ultima porta, limitrofa alla Rocca e determinata proprio dall’evoluzione delle strutture fortificate di quella, risulta ancora collegata ad oriente ai cinquecenteschi magazzini di grano (a loro volta collegati alla parete occidentale della Rocca stessa e che conservano, quale prospetto settentrionale, uno dei pochi tratti della cortina esterna della fortificazione pervenutoci in alzato), mentre presenta ad occidente una vistosa mutilazione, che ha comportato, nel corso del XIX secolo, la completa demolizione della parte ad Ovest del passaggio principale. Era infatti già dal 700 che la Rocca aveva perso la sua importanza strategica, passando dapprima sotto il dominio francese, poi sotto quello degli austriaci; furono proprio questi ultimi ad abbattere le mura perchè considerate pericolose. Sempre nel lato occidentale, moderne esigenze residenziali hanno cancellato lo spalto erboso che seguendo l’interno della cortina si collegava a questo lato della porta. Nel XIX secolo la Rocca fu acquistata dal Comune e venne utilizzata prima come carcere, poi come istituto scolastico. Dal febbraio 1995 il Castello è stato interessato da lavori di conservazione e restauro, con l’obiettivo di renderne funzionali gli spazi, i quali sono oggi destinati ad accogliere mostre temporanee, concerti, convegni ed esposizione fieristiche, mentre le sale collocate sopra e a fianco della Porta di S. Andrea (gli antichi magazzini del grano) ospitano la Biblioteca civica. I lavori hanno comportato il restauro della torre, con il consolidamento e l’integrazione delle merlature esistenti e degli intonaci antichi ancora in parte presenti. Si è proceduto al rifacimento del tetto della piccola loggia “del Priuli” sopra all’ingresso del Castello e del manto di copertura degli edifici del 1477 antistanti la piazza Garibaldi. Un terzo lotto di lavori ha interessato il consolidamento della Porta di S. Andrea, consentendo la riapertura del passaggio tra l’attuale Piazza del Mercato e Piazza Garibaldi.

                           


Republic RF-84F Thunderflash

Ricognitore monomotore a getto dei primi anni '50 prodotto dalla Republic Aviation adibito appunto a riprese fotografiche e video. Progettato alla fine degli anni '40 e poi impiegato nella guerra di Corea (1950/1953) l'F-84 Thunderjet era la versione da caccia da cui poi è derivato il Thunderflash. Molte sono le caratteristiche che contraddistinguono i 2 velivoli, la cui principale è la geometria alare che passa dalla conformazione ad "ali diritte" della versione da caccia a quella a "freccia positiva" della versione da ricognizione e che accomuna tutti i velivoli militari successivi. Altra grossa distinzione tra le due fusoliere è la presa d'aria del motore, sul primo occupa l'intera sezione anteriore (conformazione classica dell'epoca per aerei monomotore a getto), mentre sul secondo è stata spostata presso l'attacco alare alla fusoliera stessa, cosa resa necessaria per equipaggiare l'estremità anteriore dell'aereo con fotocamere e cineprese. Il resto del dell'aereo è grosso modo accomunato in entrambe le versioni, dagli impennaggi di coda allo scarico del motore, un sotto potenziato General Elettric J35 che probabilmente fu il tallone d'Achille del progetto stesso. Entrambi sono velivoli sub-sonici, ovvero non superano la velocità del suono, normale per quel periodo in quanto bisogna attendere almeno un decennio perchè venga prodotto in serie l'ottimo F-100 Supersabre della North American (mai arrivato in Italia) che fu il precursore del volo supersonico raggiungendo MAC 1.1 (velocità del suono = MAC 1). Per farla breve, un ottimamente conservato Thunderflash è in bella mostra presso il Piazzale Aeronautica di Orzinuovi in perfetto assetto di volo (su piedistallo!); Mi piace ricordare solo che la Republic Aviation produsse precedentemente all'RF-84F il mitico P-47 Thunderbolth (seconda guerra mondiale) ed in epoca più moderna l'ottimo F-105 Thunderchief (guerra del Vietnam).